La civiltà digitale è spesso vissuta come espressione di un futuro migliore, in grado di favorire esclusivamente il bene degli individui e della società. Però non è detto sia proprio così. Ci sono è vero, opportunità ma è altrettanto vero che non si possono sottovalutare i rischi. Questi due aspetti vengono indagati dagli autori del volume, in modo razionale, analizzando dati ed esperienze. Nel volume si parla di lavoro, di impatto sull’occupazione delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale e di adeguate politiche sociali. Gli autori fanno altresì il punto sulla mutazione del potere in epoca digitale e la predominanza dei colossi – Google, Facebook, Microsoft, Amazon e Apple cui dicono a breve anche qualche company cinese – che detengono enormi fette di mercato e “impediscono” una normale espansione di innovazione e progresso diffusi. Nel tentativo di fermarli non è sufficiente attuare il GDPR, occorre far crescere, e far nascere dove necessario, la consapevolezza nel cittadino, nel consumatore, in ogni persona; farlo riflettere per scegliere con consapevolezza e razionalmente. Portarlo ad una concretezza di pensiero utile a riflettere su tutti gli aspetti del fenomeno digitale.
“La nuova civiltà digitale. L’anima doppia della tecnologia”
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