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Amministrazioni Pubbliche e smart working. Circolare Dadone

Dopo la Direttiva di fine febbraio per affrontare l'emergenza da Coronavirus (n. 1 del 26/02/2020), Fabiana Dadone, ministro della Pubblica Amministrazione ha emanato una nuova Direttiva (n. 2/2020) che stabilisce lo smart working come modalità ordinaria di attività per i dipendenti pubblici e fornisce maggiori chiarimenti per favorire il lavoro a distanza.

 
La prima circolare forniva le indicazioni affinché ogni Amministrazione pubblica favorisse lo smart working e le prestazioni di lavoro a distanza dei dipendenti pubblici. La nuova direttiva, invece, individua, appunto, il 'ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa' senza più prevedere soglie percentuali massime o minime di personale. La disposizione non è naturalmente valida per i 'servizi per le emergenze e i servizi pubblici essenziali coinvolti nella gestione dell'emergenza epidemiologica in atto'.

Come previsto nella Direttiva n.2/2020 è possibile ricorrere al lavoro a distanza anche in assenza di strumenti informatici dell'Amministrazione, se il lavoratore si rende disponibile a impiegare i suoi 'garantendo in ogni caso adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete secondo le esigenze e le modalità definite dalle singole Pubbliche Amministrazioni'.

Se non vi è possibilità di fare ricorso allo smart working le possibili alternative possono essere 'la rotazione del personale, la fruizione degli istituti di congedo, della banca ore o istituti analoghi, nonché delle ferie pregresse nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro'.

La nuova direttiva privilegia, insieme al lavoro agile o smart working come modalità principale di prestazione da parte del lavoratore: l'impiego di norma degli strumenti telematici per effettuare riunioni o comunque misure che salvaguardino la distanza tra le persone; la cessazione di viaggi in Italia o all'estero per viaggi di servizio e missioni; la sanificazione e aerazione degli ambienti e la presenza di soluzioni per la pulizia delle mani; favorire gli appuntamenti per evitare assembramenti negli uffici aperti al pubblico e nel caso non si possano utilizzare le tecnologie telematiche.

Da ultimo va notato che sono stati sospesi i concorsi pubblici fino al 3 aprile prossimo (in esecuzione del DPCM 9 marzo 2020 art. 1 c.1) a meno che non si tratti di concorsi svolti in modalità telematica o si tratti di concorsi per il personale sanitario e per la protezione civile.

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