Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
info@compubblica.it
02 67100712
345 6565748
Comunicazione Pubblica

Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale

Intervento Presidente Leda Guidi introduzione evento 1° luglio "25 anni di diritto alla comunicazione e all'informazione"

Pubblichiamo l'introduzione della nostra Presidente Leda Guidi all'incontro “25 anni di diritto alla comunicazione e all’informazione. Legge quadro, deontologia, tecnologie e prospettive della Pubblica Amministrazione per una sana e robusta Costituzione, nella traiettoria europea”

Buongiorno a tutte e a tutti – colleghe e colleghi giornalisti, comunicatori e comunicatrici, autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, relatrici e relatori, grazie per la vostra partecipazione a questa giornata di riflessione e di condivisione fortemente voluta da “Compubblica” - organizzata assieme al Movimento Europeo (e ringrazio il suo Presidente Pier Virgilio Dastoli che interverrà dopo di me), e con il prezioso supporto della Rappresentanza della Commissione e del Parlamento europei che ospitano l’evento, Rappresentanza che ringrazio anche a nome del Direttivo. Un incontro di analisi e confronto su 25 anni di diritto alla comunicazione e all’informazione e, più precisamente,  sia su quanto consolidato nelle Pubbliche Amministrazione in questi anni di applicazione talvolta virtuosa ma anche – e purtroppo molto spesso – di  mancata applicazione della Legge 150 del 2000, un quadro normativo e valoriale oggi più che mai necessario nei fondamenti e nel perimetro concettuale e culturale di impianto europeo a suo tempo delineato, ma soprattutto occasione per definire assieme una visione prospettica  su quanto siamo sollecitati a immaginare, sperimentare e praticare nelle nostre professioni nel contesto odierno e futuro, caratterizzato da nuove traiettorie culturali, istituzionali, organizzative, etiche, attraversate da trasformazioni mediali e incalzate da innovazioni digitali dirompenti. 

Voglio ricordare anch’io come l’impegno condiviso della nostra Associazione e dell’Ordine dei Giornalisti abbia avuto un ruolo fondamentale nella nascita della Legge, la quale – riconoscendo e regolamentando attività allora relativamente nuove – ha reso l’informazione e la comunicazione funzioni strategiche strutturali all’operare delle PA, ne ha definito princìpi, confini, strutture e ambiti di intervento, figure professionali dedicate e relative competenze integrando già nell’articolato - con lungimiranza - anche i canali e gli strumenti tecnologici come parte del lavoro, secondo una idea precoce di multicanalità. Ovviamente canali e strumenti tecnologici sono cambiati, hanno popolato e affollato la rete

  • generando ecosistemi complessi e multipolari;
  • trasformando servizi e procedure;
  • dando vita a nuovi modi di relazionarsi con i cittadini e di raccoglierne e valorizzarne i feedback necessari a un cambiamento di prospettiva;
  • rendendo i modelli di interazione potenzialmente più orizzontali, distribuiti, disintermediati, dialogici;
  • sfumando pericolosamente i confini tra comunicazione con i cittadini e le comunità, informazione verso i media, comunicazione politica, rendendo più difficile e problematico, per varie ragioni, ricercare nelle istituzioni pubbliche un loro bilanciamento adeguato e una loro pianificazione strategica coerente, rispettando la differenziazione degli ambiti e dunque anche la specificità dei rispettivi rapporti con gli interlocutori.

Paradigmi diversi e in certa misura inattesi ai quali le PA hanno reagito con alterni successi e risultati, best e worst practices, con capacità di adattamento all’innovazione diseguali, spesso manifestando improvvisazione e entusiasmi fideistici nell’adozione sic et simpliciter di ambienti social e digitali, in sé non automaticamente risolutori delle complessità organizzative e comunicative.   Oggi lo vediamo con chiarezza, qualche tempo fa meno, anche per il grande lavoro svolto a livello europeo con il corpus normativo e regolatorio dedicato al digitale e alle sue declinazioni trasversali, grandi opportunità da esplorare e grandi rischi da gestire, ultima sfida in ordine di tempo le Intelligenze Artificiali Generative. Come professionisti ed esperti della comunicazione e dell’informazione dobbiamo confrontarci criticamente con le preoccupanti assimetrie di potere nella proprietà delle piattaforme globali che privatizzano lo spazio pubblico, e che possono (e già lo fanno….)

  • influenzare i processi democratici
  • minare e manipolare la libertà di informazione e di espressione
  • violare i diritti fondamentali e la privacy
  • aumentare le disuguaglianze sociali 
  • interferire con le dinamiche della dialettica e del pluralismo delle idee,
  • omologare o polarizzare le visioni del mondo e della società
  • limitare la sovranità delle persone e degli Stati
  • distorcere l’agibilità e la concorrenza economica.

La comunicazione pubblica ha sempre avuto fin dagli anni Novanta, dal suo affermarsi quale funzione organizzativa istituzionale e professione con proprie specificità e obiettivi come committenti prioritari i cittadini e le cittadine e le loro espressioni associative, e come ragion d’essere e finalitaÌ€ principale l’empowerment delle comunità e la creazione di valore pubblico attraverso strumenti, canali e modalità operative in grado di promuovere le molteplici dimensioni dell’open government.

Obiettivi perseguiti accogliendo la sfida dell’evoluzione tecnologica e del continuo cambiamento dello scenario informativo e comunicativo in rete, e oggi sempre più ibrido, onlife, secondo un approccio aperto, ma sempre problematizzante e non soluzionistico.

Vi sono elementi di valutazione fondanti da considerare quando si riflette - da parte della comunità accademica e del mondo della ricerca, della formazione, delle professioni, e nelle istituzioni - su quanto si è consolidato nello sviluppo della comunicazione pubblica e istituzionale in questi 25 anni, a cominciare dalla pervasività della rete, della seamless communication, dei social media e del digital first.   Aspetti che toccano

  • le competenze che evolvono e richiedono una formazione adeguata e profili professionali capaci di gestire le trasversalità e valorizzare le connessioni interne ed esterne alle PA
  • i campi di  analisi e di applicazione che si aprono a nuovi territori e hanno bisogno di impreviste concettualizzazioni e metodologie (ad esempio l’Amministrazione condivisa e i Patti di collaborazione, i processi partecipativi e collaborativi, l’interlocuzione con le organizzazioni di monitoraggio civico e con il mondo dell’attivismo dei dati e delle risorse aperti e dei contenuti digitali come bene comune…)
  • i rapporti con il mercato, soprattutto tecnologico, e con le sue logiche che molto spesso divergono dalle finalità pubbliche delle istituzioni, soprattutto quando si combinano con interessi di parte che si saldano con quelli economici.

“Compubblica” attraverso la propria comunità professionale e le reti formali e informali che ha costruito nel tempo e continua a sviluppare eÌ€ impegnata a contribuire con i propri valori e i propri contenuti a un percorso di co-creazione di nuovi perimetri, anche normativi, proposte di sviluppo e a essere a sua volta arricchita dagli altri stakeholder co-protagonisti pubblici e privati, a cominciare dai colleghi e dalle colleghe dell’Ordine, sempre in un quadro saldamente ancorato

  • alla traiettoria europea e al suo differenziarsi da modelli socioeconomici e culturali meno centrati sui diritti dei cittadini e delle cittadine
  • ai  principi equità, inclusività e non discriminazione (anche quella algoritmica) nell’uso di tutti i canali e media utilizzati
  • di sostenibilità, integrità, trasparenza, spiegabilità, rendicontazione delle attività

Oggi, sia in questa sessione che in quella pomeridiana affrontiamo le priorità attuali e del prossimo futuro della comunicazione e dell’informazione, cercando di coniugare le prospettive teoriche, giuridiche, formative e operative della disciplina e della professione con le azioni da intraprendere,  per riaffermare la centralità della comunicazione e dell’informazione nella realizzazione delle politiche pubbliche e per l’esercizio effettivo dei diritti costituzionali, aspetti fondamentali che devono potersi dispiegare attraverso azioni e progettualità innovative, trasparenti, abilitanti, misurabili. 

Aspetti che informano anche il Codice deontologico dell’Associazione, di recente aggiornato, che verrà presentato in fine mattinata.

Come Presidente di “Compubblica” - anche a nome del Direttivo - ci impegniamo a raccogliere le sollecitazioni e le riflessioni emerse nelle sessioni e nelle tavole rotonde, e a organizzare a promuovere i contributi attorno a una proposta di Manifesto per la centralità della Comunicazione Pubblica per una corretta dinamica democratica, proposta che condivideremo con il nuovo Comitato Scientifico che verrà nominato dopo la pausa estiva, e con voi che avete accolto il nostro invito di oggi.  La proposta verrà diffusa anche in modi e forme che consentano di ampliare il dibattito sui temi che mobilitano oggi la comunicazione e l’informazione pubblica e istituzionale, secondo un approccio trasversale agli ambiti professionali e scientifici, trasversalità e multidisciplinarietà quanto mai necessarie. Vorrei concludere sottolineando di nuovo come Pubbliche Amministrazioni, Università, Associazioni professionali e organizzazioni sindacali abbiano bisogno in questo percorso – che riguarda in modo particolare l’informazione e la comunicazione nella dimensione digitale di teorie e pensiero autonomi, di progettualità originali, di applicazioni e pratiche innovative solide e, soprattutto,  di alleanze con la società civile per l’interesse pubblico comune, pratiche adeguate ai nuovi modelli comunicativi conversazionali, nei quali la condivisione e la collaborazione siano un metodo di relazione tra portatori di interesse e non una “narrativa retorica” che nasconde spesso processi estrattivi e potenzialmente lesivi dei diritti e delle libertà personali. Grazie a tutte e a tutti e in particolare a coloro della nostra Associazione e dell’Ordine, molti di noi fanno parti di entrambi, che si sono adoperati per l’organizzazione di questa importante giornata.  

Informativa

Utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella cookie policy.

Puoi acconsentire all'utilizzo di tali tecnologie utilizzando il pulsante "Accetta tutti". Fino a che non sceglierai una opzione utilizzeremo solo i cookie tecnici e necessari.