Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
info@compubblica.it
02 67100712
345 6565748
Comunicazione Pubblica

Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale

Informazione: cosa emerge dall’Osservatorio Agcom

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato la prima edizione dell’Osservatorio sul sistema dell’informazione, uno strumento che intende analizzare, con cadenza annuale, le dinamiche dell’offerta e del consumo di informazione in Italia. L’Osservatorio nasce con l’obiettivo monitorare e comprendere, in chiave diacronica, le componenti del sistema informativo italiano, in un contesto di profonde trasformazioni delle modalità di generazione e fruizione delle notizie. 

L’edizione 2025 si sviluppa attraverso tre filoni di indagine: 

  • un’analisi della fruizione di contenuti informativi su tutti i mezzi di comunicazione: televisione, radio, quotidiani e internet; 

  • l’esplorazione dei temi della fiducia e dell’affidabilità, elementi centrali nel sistema dell’informazione, in grado di impattare sull’uso dei mezzi di comunicazione a scopo informativo da parte del pubblico e di modellare le percezioni e le preferenze degli individui;

  • un’analisi dell’offerta informativa della televisione tradizionale, in particolare la sua distribuzione tra telegiornali e programmi c.d. “Extra TG” nelle principali emittenti nazionali. 

Nei principali risultati, l’Osservatorio rileva che nel 2023, internet è diventato il principale mezzo di informazione per gli italiani, superando la televisione: un italiano su due utilizza internet per informarsi e tale tendenza è confermata anche per il 2024; in particolare, social media, motori di ricerca e siti web/app di quotidiani e periodici risultano le principali porte di accesso all’informazione. I quotidiani, nel loro formato cartaceo, proseguono nella dinamica di riduzione: poco più del 17% degli italiani dichiara di leggerli, solo il 6,6% dichiara di avere un abbonamento a pagamento a uno o più quotidiani nella versione digitale e poco più del 14% manifesta la volontà di abbonarsi in futuro.

Il 50,5% di coloro che sono iscritti ad almeno un social network, grazie ai sistemi di allerta (notifiche) e al “passaparola virtuale” nella propria rete di contatti, dichiara di venire a conoscenza di notizie e informazioni prima sui social che su altri mezzi di comunicazione.

Gli ultrasessantacinquenni commentano le notizie e partecipano più attivamente alle discussioni rispetto al resto della popolazione, mentre la propensione a condividere/postare il link di notizie è simile alle fasce più giovani della popolazione (dai 14 ai 34 anni).

Il 65,6% della popolazione dichiara di avere un livello di fiducia moderata o alta in almeno un mezzo di informazione; un terzo nutre alta fiducia. I mezzi tradizionali (televisione, radio e carta stampata) risultano le fonti informative in cui i cittadini ripongono maggiore fiducia. Segue il passaparola, nel quale il 35% circa della popolazione ripone alta fiducia. 

Minore è la fiducia nei mezzi digitali complessivamente considerati; in particolare circa il 30% della popolazione nutre una bassa fiducia nelle notizie provenienti dai social media, così come per quelli provenienti dalle piattaforme di condivisione di video. I giovani tra i 14 e i 24 anni mostrano una minore di fiducia nei confronti di almeno uno tra i mezzi di comunicazione. Con riferimento ai mezzi digitali, i più giovani e gli ultrasessantacinquenni (una persona su cinque) asseriscono di non aver alcuna fiducia nelle fonti informative online.

L’atteggiamento dei giovani e degli anziani è differente per i mezzi tradizionali: il 17% dei giovani non vi ripone fiducia, mentre la percentuale scende al 7,8% per gli ultrasessantacinquenni.

Gli influencer sono considerati affidabili dal 2,2% della popolazione, percentuale che sale solo al 4,6% per la fascia di età tra i 14 e i 24 anni.

Durante il periodo 2019-2024, i palinsesti dei telegiornali e dei programmi di approfondimento hanno dimostrato una grande elasticità di risposta agli eventi contingenti, come la pandemia e l’invasione dell’Ucraina. Ad esempio, durante la pandemia, l’offerta informativa sui temi medico-scientifici è aumentata significativamente. 

Nell’intervallo temporale analizzato, i TG hanno prodotto mediamente tra il 30% e il 35% dell’offerta informativa complessiva e i programmi Extra TG tra il 65% e il 70%. Politica, Esteri e Cronaca sono gli argomenti più trattati sia dai TG, sia dai programmi Extra TG, rappresentando i due terzi del tempo dedicato all’informazione. Il tempo dedicato agli Esteri è aumentato notevolmente (il relativo peso quadruplica rispetto agli anni precedenti: 24,8% nel 2022 vs 6,5% medio nel periodo 2019-2021) durante l’invasione dell’Ucraina e restando elevato anche negli anni successivi per la crisi in Medio Oriente.

In considerazione dei differenti scopi informativi, il peso del tempo di argomento per i singoli temi differisce nei TG e nei programmi Extra TG: argomenti come la Politica e l’Economia negli Extra TG hanno un peso maggiore rispetto ai TG (40,5% vs 23,4% in media nel periodo 2019-2024 per la Politica; 9,5% vs 6,8% per l’Economia), mentre la Cronaca (19,9% vs 13%), gli Esteri (18,7% vs 9,6%) e lo Sport (6,6% vs 0,6%) hanno un peso maggiore nei TG rispetto ai programmi Extra TG.

 Fonte: www.agcom.it 

Informativa

Utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella cookie policy.

Puoi acconsentire all'utilizzo di tali tecnologie utilizzando il pulsante "Accetta tutti". Fino a che non sceglierai una opzione utilizzeremo solo i cookie tecnici e necessari.